Spesso in azienda ci concentriamo esclusivamente all’aumento delle entrate. In realtà però possiamo aumentare i guadagni della nostra impresa anche risparmiando laddove possiamo: diminuendo i costi potremo generare maggiori profitti.
Nell’articolo affrontiamo il tema del risparmio energetico in azienda: quando impegnarsi per limitare i consumi e come fare.
Risparmio energetico: cos’è
Si è molto sentito parlare di risparmio energetico negli ultimi anni, ma di cosa si tratta davvero? Sotto il cappello del cosiddetto “risparmio energetico” ritroviamo tutte quelle pratiche volte a ridurre i consumi sia per gli utenti residenziali che per quelli business. Ciò però non significa propriamente limitare l’utilizzo energetico: spesso si ritiene erroneamente che il risparmio energetico significhi esclusivamente contenere i consumi.
In realtà il risparmio energetico va inteso come la riduzione dei consumi energetici in relazione al risultato finale: in altre parole l’obiettivo è quello di abbassare i costi legati ai consumi energetici senza modificare la resa finale. Quindi, ad esempio, la soluzione per risparmiare elettricità all’interno dell’azienda non è quella di lavorare al buio oppure di passare alle candele, ma di trovare le soluzioni più adatte per ottenere un risparmio senza inficiare sulla luminosità degli ambienti interni.
Per limitare i consumi energetici si utilizzano spesso due modalità:
- Razionamento energetico:
Attraverso un’oculata modifica dei comportamenti di consumo in azienda è possibile ottenere un risparmio energetico senza compromettere la produttività e soprattutto senza modificare la tecnologia utilizzata per la generazione energetica.
- Efficienza energetica:
L’efficientamento energetico invece, solitamente, prevede un’ottimizzazione tecnologica. Grazie all’ausilio di nuove tecnologie oppure mediante l’utilizzo di processi energy-saver è possibile limitare gli sprechi riducendo i consumi energetici.
Risparmio energetico in azienda: perché conviene
Come abbiamo già accennato, il risparmio energetico può essere una delle chiavi per aumentare i fatturati in azienda. Tutti gli imprenditori si devono infatti confrontare con i costi fissi e variabili, che sono rispettivamente slegati oppure collegati all’attività produttiva aziendale. Tra questi costi troviamo anche l’energia.
Ma facciamo un esempio: per una pizzeria con forno elettrico l’energia elettrica sarà un costo variabile, che aumenta o diminuisce sulla base del numero di pizze vendute. Per un pizzeria con forno a legna invece, l’elettricità sarà un costo fisso in quanto, a prescindere dal numero di pizze vendute, il locale dovrà essere comunque sufficientemente illuminato.
Che siano fissi o variabili, l’abbattimento dei costi può corrispondere a un aumento dei profitti, generando guadagni sul risparmio energetico. In altre parole, con il risparmio energetico è possibile aumentare i profitti a parità di entrate, in quanto sono i costi ad essere diminuiti.
Per le aziende, inoltre, scegliere il risparmio energetico può essere doppiamente vantaggioso: l’abbattimento dei consumi può essere anche una strategia di comunicazione aziendale. Secondo un’indagine di McKinsey, già nel 2019 il 70% dei consumatori era disposto a preferire un prodotto ecosostenibile. Ciò significa che una scelta green può avere un impatto anche sulle vendite e quindi sulle entrate, se correttamente comunicata.
Risparmio energetico: le strategie in azienda
Ma come portare queste nozioni dalla teoria alla pratica? Innanzitutto bisogna partire da un’analisi dei consumi. Per avere un’idea di quanto e come possiamo risparmiare dobbiamo partire da quanto effettivamente consumiamo.
Il consulente energetico è la figura predisposta all’analisi della bolletta. Mediante un’analisi dei consumi dell’azienda può individuare aree di miglioramento e soluzioni alternative in grado di generare un reale risparmio sui consumi. Grazie alla sua esperienza nel settore, il consulente energetico può verificare la bontà dell’offerta e la competitività del prezzo, per valutare insieme all’azienda se ci sono margini di miglioramento.
Una volta che ci si è fatti un’idea sugli attuali consumi è possibile valutare le soluzioni che possono permetterci di risparmiare energia, abbattendo quindi i costi. Ovviamente ogni azienda avrà le sue particolarità, ma ecco 3 punti da cui si potrebbe partire:
- Illuminotecnica
L’illuminotecnica è la disciplina che studia l’illuminazione di spazi e ambienti. Tramite una razionalizzazione dell’illuminazione è possibile abbattere i consumi energetici. Se pensi che questo avvenga a discapito della resa finale ti sbagli: spesso infatti si può generare un risparmio energetico ottenendo al contempo una valorizzazione degli spazi grazie a una distribuzione e uno sfruttamento migliori dell’illuminazione.
- Fotovoltaico
Le energie rinnovabili hanno rivoluzionato il modo di concepire e sfruttare l’energia: la produzione di elettricità da fonti rinnovabili permette un risparmio sensibile e una gestione autonoma della corrente elettrica.
- Pompa di calore
Nei casi in cui vi siano grossi consumi di gas si potrebbe installare una pompa di calore: questa tecnologia innovativa e sostenibile può riscaldare e rinfrescare grandi ambienti con pochi kW di potenza, generando un considerevole risparmio economico.
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